Forse non c’è miglior inno nazionale che possa esprimere lo spirito che solo chi visita il Perù porterà in fondo al suo cuore: “Somos libres, seámoslo siempre“.
Cosa leggerai in questa Guida di Viaggio
Un po’ di geografia
Solcato da nuvole cariche di pioggia che si alternano venti antartici e climi tropicali, il territorio peruviano appare come una costola sulla cartografia dell’America Meridionale, cinto ad ovest dalla salda Cordigliera delle Ande, e lambito a est dall’oceano Pacifico.
Clima e popolazione
Terzo in ordine di grandezza, sorpassato solo da Brasile ed Argentina, il Perù è caratterizzato da forti differenze climatiche generate dalla presenza della Cordigliera che, tagliando per lungo la regione, determina ambienti totalmente differenti.
La costa situata a est, infatti, sebbene bagnata dall’oceano, è composta da una territorio arido e pianeggiante. La pioggia è pressoché sconosciuta a causa della presenza della corrente di Humboldt.
La popolazione caratteristica è costituita da pescatori che, grazie alle correnti favorevoli, hanno a loro disposizione un mare assai profondo e pescoso.
Purtroppo a causa di fatti storici che hanno comportato un inquinamento massiccio della zona costiera, ancora oggi questo comparto economico è in condizioni tali da non poter rendere tutte le sue potenzialità.
La congiunzione tra la costa e i picchi andini è chiamata sierra, ed è la zona che racchiude grandi ed importanti città come Cuzco, Arequipa, Ajocucho e altri innumerevoli paesi.
Per la popolazione locale, abituata alle altezze andine, non è impossibile stabilirsi in villaggi che sfiorano la collocazione a 4500 metri di altezza.
Va da sé che l’economia è semplice e difficile, derivata dalle colture di mais e patate ed allevamenti di alpaca e lama.
Quello che abbonda, invece, è la presenza di minerali di alto valore, come oro e argento, nonché rame, zinco, ferro e piombo. Ma l’altezza media di collocazione, intorno ai 5000 metri, costituisce un problema per l’estrazione, e pertanto non è una via economica percorribile.
La zona situata ad ovest della catena montuosa, chiamata anche con il nome di selva, è ricca di fiumi ad acqua dolce che affluiscono nel Rio delle Amazzoni, ed attraversano una regione boschiva dal clima caldo umido. Questa area costituisce più della metà di tutto il territorio peruviano.
La selva alta, che scende dai picchi andini verso l’interno, è composta da una vegetazione ricca e lussureggiante che ben si presta alla coltivazione di cacao, caffè, canna da zucchero, cotone, coca, caucciù e tabacco.
La selva bassa, che termina il declivio verso la pianura, è ricchissimo di legnami pregiati e fiumi che convergono verso il Rio delle Amazzoni.
Presenti in grossa quantità sono anche i giacimenti di petrolio, che permettono sia la copertura del fabbisogno interno sia il commercio esterno.
Anche se più ridotta in termini di estensione, la popolazione peruviana abita addensandosi nella zona ad est, prediligendo costa e sierra, lasciando quasi totalmente disabitata la selva.
A sud del Perù, al confine con la Bolivia, si trova il lago Titicaca: secondo bacino idrografico più grande presente in America Meridionale, è il lago navigabile più alto al mondo.
Situato a circa 3800 s.l.m., questo specchio è caratterizzato da acque estremamente cristalline, capaci di rendere visibili all’occhio umano oggetti situati a 65 metri di profondità. Il nome significherebbe puma di pietra, e in effetti una vista dall’alto ne suggerirebbe la figura.
I luoghi principali da visitare in Perù
Chi decide di viaggiare verso questa regione sudamericana e compiere un tour in Perù avrà non solo la possibilità di conoscere una popolazione semplice e squisita, ma potrà anche visitare luoghi misteriosi e carichi di magia. Non a caso questa regione è stata la culla di antiche e potenti culture come la civiltà Caral e successivamente Inca.
Lima, capitale del Perù, è situata ad un’altitudine di 30 metri s.l.m.
La posizione geografica la colloca esattamente al centro della linea costiera peruviana, e il suo clima è tutto tranne che tropicale a causa dell’influsso della corrente di Humboldt: fresco, umido, nuvolo e assolutamente poco piovoso. Cosa che i balconi di legno tipici della città gradiscono!
Affacciata sull’oceano pacifico, é chiamata anche la città dei re, e dopo San Paolo è la città più popolata del Sud America.
Cuzco, situata al centro della Cordigliera ad un’altitudine di 3.399 metri, invece, è considerata la capitale storica del Perù poiché diede i natali proprio all’impero Inca.
Inizialmente meta di un pellegrinaggio derivante dal collasso di una civiltà morente, Cuzco già 3000 anni fa risultò la città più popolata di tutte le Americhe.
La sua potenza crebbe ulteriormente quando diventò capitale e sede del regno Inca.
Osservando la cartografia antica si può notare che la forma della città traccia le linee di un puma (animale sacro secondo la cultura Inca) e la piazza centrale, situata all’altezza del petto, sarebbe il punto di incontro delle quattro aree amministrative secondo cui era stata suddivisa la città.
Assunta sotto la protezione dell’UNESCO che l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità, sono in atto continue ricostruzioni a seguito del terremoto che nel 1950 la distrusse per un terzo.
Nelle vicinanze è possibile visitare la chiesa di San Pedro di Andahuaylillas, nota anche come la Cappella Sistina dell’America. I suoi interni sono un tripudio di ori, intagli, affreschi quadri. Raccogliendo traduzioni di più lingue antiche per uno stesso contenuto, questa chiesa fu molto importante per la conversione delle popolazioni indigene.
Giunti a Machu Picchu, il sito archeologico si mostra per tutta la sua maestosità, al punto che pare persino impossibile che sia rimasto celato agli occhi del mondo per secoli.
Machu Picchu, con la sua altitudine di circa 2430 metri s.l.m., si colloca a metà via tra le Ande e la foresta amazzonica.
Si pensa che quest’opera di ingegneria civile fosse la residenza estiva dell’imperatore e la stretta nobiltà Inca, tant’è che in questa fortezza naturale potevano viverci al massimo 750 persone. Costruita seguendo criteri astronomici, in concomitanza di eventi naturali quali solstizi, aurore e tramonti particolari, si potranno notare gli allineamenti delle costruzioni rocciose con il disegno astrale.
Un altro grande sito archeologico che tutt’ora suscita domande e curiosità del mondo scientifico e non è la città di Nazca.
Le linee e i geroglifici tracciati sul terreno sono stati ottenuti, intorno al 500 a.C., rimuovendo delle rocce e lasciando in evidenza le sottostanti più chiare. Grazie al naturale riparo fornito dal sito, al clima secco e l’assenza di venti, i circa 30 geroglifici sono rimasti intatti per centinaia di anni.
Arequipa, circondata da tre vulcani spenti, è la seconda città del Perù per numero di abitanti, ed è baciata dal sole per 300 giorni all’anno. Chiamata anche città bianca per il colore della pietra sillar che compone i muri esterni di tutti gli edifici cittadini, questa cittadina ospita Plaza des Armas, dove ha sede la più grande e spaziosa cattedrale del Perù, ed è nota per aver assistito alla morte di Tupac Amaru, considerato condottiero della resistenza indigena.
Sempre all’interno di Arequipa si trova il Monastero di Santa Catalina: una vera città in miniatura. Nato come monastero di lusso, dove per diventarne una monaca di clausura si pagava fior di quattrini, ora è un’area coloratissima e rigogliosa che, per essere visitata lungo i suoi vicoli e viottoli, richiede l’uso di una cartina.
All’interno del Museo Santuarios Andinos è possibile poi vedere un lascito archeologico di inestimabile valore: la “Vergine Congelata”. Arrivata fino a noi grazie alle nevi eterne dei ghiacciai che l’hanno custodita fino ad oggi, la piccola Juanita si è conservata nelle vesti di vittima sacrificale per ricordarci quanto effimera fosse la vita a quei tempi.
La natura, il vero spettacolo
A quattro ore da Arequipa è possibile visitare il Canyon del Colca, terra di pascoli, coltivazioni e condor. Il canyon è il secondo più profondo al mondo con i suoi 3400 metri e, grazie all’influsso delle nevi Cordigliera, il terreno e fertile e verde. È il miglior punto di osservazione per vedere i voli in solitaria dei condor.
Proseguendo verso nord lungo la Cordigliera, si trova la Valle Sacra degli Incas, che si colloca tra Cusco e il sito archeologico di Machu Picchu. Formata dal fiume Urubamba, che gli Incas consideravano come una riproduzione terrestre della Via Lattea, questa valle ospita piccole fattorie con allevamenti di bestiame interni. Il mercato di Pisac sfoggia giornalmente tutti i prodotti locali, inclusi malte e ceramiche.
Una visita alle Saline di Maras lascerà il turista senza fiato, poiché potrà apprezzare il disegno geometrico che il fondo oceanico, rialzatosi a seguito dei movimenti tettonici che crearono le Ande, lasciarono depositi di salgemma concentrata in splendide pozze.
Ollantaytambo, ultima cittadella che precede il famoso sito storico, è considerata la porta di accesso a Machu Picchu, in quanto in essa sono presente elementi di alta ingegneria edile inca.
Il sito archeologico di Moray, invece, ritrae un anfiteatro ricavato da terrazzamenti circolari e concentrici scolpiti nel terreno. Ricoperto di erba e muschi, la figura venne scoperta da rilievi aerei, e si suppone che abbia avuto sia funzioni cerimoniali che un utilizzo funzionale per la coltivazione di differenti agricolture.
Ai piedi della montagna ospitante Machu Picchu si trovano le sorgenti termali di Cocalmayo, una vera manna psicofisica per tutti i turisti che dovessero decidere di regalarsi un’immersione in quest’oasi collocata a circa 1600 metri s.l.m.
Le acque, caratterizzate dalla presenza di minerali medicinali disciolti in esse, sgorgano ad una temperatura oscillante tra i 40°C e i 44°C, sono curative per reumatismi, dolori articolari e problemi epidermici.
Un altro spettacolo della natura che non può restare inesplorato è costituito dalle Rainbow Mountains, o Vinicunca nella lingua locale. Situate vicino a Cuzco e al confine boliviano, questo complesso montuoso deve il nome alle striature che le diverse componenti minerali come ferro, dolomite, zolfo, rame ed ematite hanno disegnato sui costoni rocciosi.
La loro visita richiede circa 8 ore, con la copertura di un dislivello di circa 1000 metri. Bisogna però considerare che la quota di attività è compresa tra i 4000 e i 5000 metri s.l.m., e pertanto è richiesta una buona preparazione fisica.
Puerto Maldonado, invece, offre un ottimo scorcio della foresta amazzonica: sono apprezzabili i caimani, le lontre, tucani, cormorani, avvoltoi, scimmie, pipistrelli e molto ancora. Il lago Sandoval è visitabile con canoe sin dal mattino, quando si dirada la rugiada.
Nelle vicinanze del lago Titicaca è possibile visitare il portale di Amaru Muru, chiamato anche porta del serpente. Si tratta di un quadrato di 7 x 7 metri intagliato nella roccia, con alla base un incavo che può ospitare una sola persona. La superstizione narra che sia una porta verso luoghi sconosciuti dove venne portato in salvo il disco d’oro dalla furia dei conquistadores spagnoli.
Per chi volesse calcare il terreno che vide migliaia di anni or sono il passaggio della popolazione Inca, può provare ad intraprendere l’Inca Trail.
Si tratta di un percorso trekking, lungo 43 km, che si dipana dalla Valle Sacra degli Incas fino a Intipunku, la vera e propria porta di accesso a Machu Picchu.
Considerando che il sentiero resta chiuso solo a febbraio per manutenzione, e che la stagione delle piogge si concentra tra fine novembre ed inizio marzo, il momento ideale per intraprendere questa avventura lunga mediamente 4 giorni di viaggio è il periodo compreso tra marzo e novembre. Il periodo più freddo e asciutto, momento perfetto per sopportare il sole d’altura, si verifica tra giugno e agosto.
Il Perù a tavola
Il Perù è una terra semplice, ma non per questo frugale.
Il Cheviche è il piatto peruviano per eccellenza: a base di pesce (di fiume per Cusco, oceanico per Lima), è un piatto rinfrescante grazie alla marinatura decisa e il contorno delicato.
Le Aji de Gallina è un piatto a base di straccetti di pollo che vengono mescolati con tutto ciò che può aiutare il riciclo degli avanzi alimentari. Sembrerà strano, ma è squisito!
La causa limena, poi, nasce dalla grande carestia che aveva lasciato a disposizione delle donne delle sole patate. Ecco che, con molta fantasia, le cuoche riuscirono a mescolarle con i pochi ingredienti disponibili. Semplice e gustosa.
Il Cuy o meglio il Porcellino d’India fritto. Per chi non lo vede con gli occhi dell’amore, è decisamente ottimo!
I Picarones, invece, fa parte della categoria dolciaria. Trattandosi di rondelle fritte bagnate con sciroppo, non risultano troppo dolci, prestandosi così ad essere mangiate spesso.
Pronti a partire?
Riassumendo, l’occasione migliore per visitare il Perù è al di fuori del periodo delle piogge, che corrisponde al nostro inverno, cominciando da marzo finendo entro novembre.
Il momento ideale si concentra tra giugno e settembre.
Le temperature permetteranno di stare con le maniche corte durante il giorno e con un maglione pesante la sera: l’alta quota concede calore diurno ma reclama freddo notturno.
I pantaloni cargo con tasche laterali saranno una buona soluzione funzionale sia per il freddo, che per la protezione dagli insetti, che per il trasporto di oggetti.
Scarpe da trekking collaudate, cappellino e giubbotto come elementi altrettanto necessari.
Preparatevi a tornare con una parte di voi mancante: lasciata là, a metà via tra un tramonto d’alta quota e i colori dell’arcobaleno.